Roma 20 aprile 2023

Come cittadini e associazioni da tempo impegnati per una Città sostenibile, chiediamo il ripristino dei parcheggi per i bus turistici esterni alla Città consolidata1 con un servizio circolare di navette, come sperimentato positivamente con il ‘’Piano Giubileo 2000’’. Infatti, l’attuale circolazione e parcheggio di mezzi turistici nelle zone più congestionate della Città non è più tollerabile in quanto causa:

  • danni per la pubblica salute provocati da un inquinamento dell’aria, che si somma a quello già altissimo dovuto alla mobilità urbana;
  • danni più gravi ai residenti in prossimità dei parcheggi (stalli) autorizzati in aree abitate, investite dai fumi di scarico dei motori sempre accesi, per mancanza di controllo (in inverno per far trovare il mezzo riscaldato – in estate, rinfrescato);
  • danni fisici ai monumenti per vibrazioni da transito ravvicinato che ne minano la statica; estetici, per l’impatto deturpante sui Beni Culturali.

Occorre limitare il turismo fuori controllo tornando al ‘’Piano Giubileo 2000’’. A Roma non giova la quantità di visitatori, se manca la qualità del soggiorno. L’attuale ‘’assalto del Centro’’ è vantaggiosissimo solo per operatori che guadagnano su grandi numeri e spostamenti urbani frenetici su grandi bus per safari fotografici, compressi in una brevissima permanenza.
Roma invece merita un turismo di qualità, sostenibile e rispettoso dei residenti, conformato sulla cultura del limite, del decoro, dell'organizzazione. Non vogliamo penalizzare l’importante risorsa turistica, ma valorizzarla. E’ noto infatti che un approccio di maggiore qualità orientato al “turismo esperienziale” avrebbe un potenziale di redditività importante e un impatto sul Centro della Città compatibile con la sua elezione a Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Pertanto chiediamo:

  • il ripristino del ‘’Piano Giubileo 2000’’ – adottato in modo strutturale e in linea con la transizione ecologica di tutta la mobilità urbana - aggiornato con l'uso delle nuove tecnologie, per prenotazione del parcheggio da remoto da parte dei bus turistici e accesso in città con i bus elettrici;
  • la promozione del “soggiorno calmo”, che incentivi permanenza, fruizione dei siti meno visitati e tuteli la qualità di vita dei residenti.

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1 Escluse le vie d'accesso ai parcheggi di scambio con trasporto su ferro (Ponte Mammolo, Anagnina, Aurelia, Saxa Rubra ecc.); con l’aumento dell'offerta di trasporto pubblico; con il ripristino della rete di navette ‘’J’’ dedicata ai principali luoghi turistici, in aggiunta a quella dell'Atac e gestita da privati senza oneri di servizio per il Comune.

 

Promotori (in ordine alfabetico): Carteinregola; Cittadini per l’Aria Onlus, Civico 17; Comitato Ottaviano Giulio Cesare; Comitato Via Giolitti; Italia Nostra Sezione Roma; Rete di Associazioni per una Città Vivibile; Salvaciclisti Roma;

Aderiscono: Ilaria Agostini (architetto ricercatrice in pianificazione e progettazione urbanistica all'Università di Bologna ), Michele Campisi (vicepresidente Italia Nostra sez.Roma), Carlo Cellamare (professore di urbanistica Università di Roma La Sapienza), Vittorio Emiliani (giornalista, scrittore, saggista, presidente Comitato per la bellezza), Luigi Ferrajoli (professore emerito, giurista ed ex magistrato), Anna Foglietta (attrice), Sarah Gainsforth (giornalista e scrittrice), Valeria Grilli (ex presidente FAI), Dacia Maraini (scrittrice), Mario Martone (regista), Paolo Matthiae (archeologo, professore emerito dell'Università di Roma), Tomaso Montanari (storico dell'arte e saggista, rettore dell'Università per stranieri di Pisa), Roberto Pallottini (architetto urbanista, presidente della Consulta cittadina per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile), Gaia Pallottino (comitato per la bellezza, già segretaria nazionale Italia Nostra), Rita Paris (archeologa, presidente Ass. R. Bianchi Bandinelli, ex direttrice Parco Appia Antica), Enzo Scandurra (urbanista e scrittore, già professore di urbanistica Università di Roma La Sapienza), Salvatore Settis (archeologo e storico dell'arte, già professore all'Università di Pisa), Giancarlo Storto (urbanista, già direttore generale delle aree urbane e dell'edilizia residenziale presso il Ministero dei Lavori Pubblici)

 

Adesione di C.A.L.M.A. all'Appello No Bus Turistici in Centro

Caro Paolo,

firmo l’Appello che hai predisposto per promuovere un nuovo regolamento che disciplini il parcheggio e la circolazione dei pullman turistici, la cui pressione è da tempo diventata intollerabile, come motivi. È necessario e urgentissimo che si provveda e, a tal fine, mi sembra importante che l’Appello possa stimolare indifferibili prese di posizione e decisioni.

Nel cui ambito, tuttavia, mi sembra che il richiamo al “Piano Giubileo 2000”, sia insufficiente, se non del tutto inadeguato se proiettato come risoluzione strutturale. Non solo e non tanto perché risalente a oltre vent’anni fa, quanto perché la soluzione dell’attestamento dei pullman nelle periferie della città e la distribuzione dei viaggiatori mediante navette private, sia pure elettriche, per un verso trasferisce nelle periferie già colpite un ulteriore fattore di degrado e per un altro mantiene o addirittura può incrementare il già abnorme tasso di mezzi privati in circolazione all’interno della città. Gli eventuali studi che fossero stati redatti in occasione del Giubileo 2000 dovrebbero almeno essere revisionati. L’affermazione “senza oneri di servizio” non può escludere un insieme di altri costi (manutenzione strade, occupazione di suolo pubblico, inquinamento…) che, pro-quota per così dire, gravitano sulle finanze pubbliche

D’altra parte, come ben sai, la transizione ecologica significa che deve essere ripensata la mobilità e, con essa, valutati gli insiemi interdipendenti dell’abitare, dell’urbanistica, del paesaggio, del turismo, del lavoro, dell’accesso ai servizi pubblici, ecc. Insomma, la mobilità deve prendere nei prossimi anni strade differenti dalle attuali (sarebbe stata miglior cosa che lo si fosse incominciato a farlo fin dall’inizio del secolo, poiché i segnali del cambiamento erano già allora ben visibili: il Protocollo di Kyoto è del 1997!), puntando al trasporto su ferro rispetto alla gomma e sull’intermodalità. Sul trasporto pubblico tramviario rispetto a navette e bus e semmai su taxi riportati all’interno del servizio pubblico, per assicurare la necessaria capillarità del sistema. Le moderne tecnologie potrebbero ben essere al servizio dell’organizzazione della domanda mediante strutture pubbliche: la nascita di forme di dispacciamento per coordinare domanda e offerta intermodali, alla stregua di quanto avviene per l’elettricità.

In definitiva, l’obiettivo strutturale non può che essere quello di puntare all’ingresso a Roma mediante ferrovia con progressiva diminuzione dell’afflusso di auto e pullman. Analogamente si dovrà operare per le merci e regolamentare la loro distribuzione in città evitando la circolazione continua di furgoni che assolvono la funzione che dovrebbero avere i magazzini delle singole attività, le quali ora ne scaricano i costi sulla collettività.

Considero dunque che l’Appello che sottoscrivo intenda attuare quello che afferma come soluzione ponte per avviare comunque un ripensamento, senza ovviamente che ne derivi alcun intervento strutturale che renderebbe, come avviene di solito, definitivo il provvisorio.

Un caro saluto Vittorio Sartogo