Roma 3 novembre 2016

Si apre oggi la Conferenza dei servizi sul progetto definitivo della società Euronova s.r.l. del nuovo stadio della Roma e del connesso Business Park da realizzarsi  a Tor di Valle. Com’è noto la proposta ottenne nel 2014 una Deliberazione del Comune di Roma che ne dichiarava il pubblico interesse, non ostante l’ enorme speculazione edilizia (circa un milione di m3) , ovvero un vero e proprio centro direzionale in deroga al Piano Regolatore della città. Si deve agli abitanti  e alla indefessa azione del Comitato Salviamo Tor di Valle dal Cemento se si è aperta una discussione pubblica che ha messo in luce l’insostenibilità della proposta sotto  i diversi profili urbanistici, trasportistici, ambientali, sociali. Soprattutto rilevando la devastazione del territorio urbano e della qualità della vita se si continuasse a intervenire sulla città senza alcun indirizzo di fondo, a spizzichi e bocconi, con deroghe al già frusto Piano Regolatore, disseminando ulteriore cemento e consumo di suolo quando occorrerebbe il contrario.
La Conferenza dei servizi ha trenta giorni per concludere i suoi lavori con il vincolo di valutare la persistenza dell’interesse pubblico e definire la Variante urbanistica e lo schema di Convenzione attuativa da confermare dall’Assemblea capitolina.
Una procedura ad esito vincolato e certo, come oggi va per la maggiore, con tanti saluti alla discontinuità più volte richiamata dalla  Giunta Raggi. Incomprensibile proprio perché il Gruppo dei 5 Stelle contrastò a suo tempo  la Deliberazione di  pubblica utilità.

L’assessorato all’Urbanistica capitolino vuole ridurre la cubatura a quella necessaria per il solo Stadio, cancellando le torri del Business Park. Ben altra serietà rispetto ai propositi reboanti della Regione Lazio; tuttavia una soluzione non accettabile. La continuità amministrativa ha il suo peso, ma non quando ancora atti effettivi, fisici, e non solo cartacei, non ci sono stati e non quando l’interesse pubblico  richieda di tornare su decisioni con tutta evidenza nefaste quali la localizzazione anche del solo Stadio a Tor di Valle. Per esempio, i  motivi di accessibilità, così drammatici da aver già reso ridicole le soluzioni del prolungamento della linea B della metropolitana o dell’ulteriore Ponte, permarranno anche nel caso del “solo” Stadio. Né finora  c’è uno studio serio sui flussi potenziali o attesi.
CALMA chiede che la Conferenza dei servizi prenda atto della mancanza assoluta di interesse pubblico per questa localizzazione e per l’intero progetto.

CALMA   Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa
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